martedì 3 luglio 2007

Prima lettera di Angelica 28 maggio 1831


Mio caro Pappà
Roma 28 maggio 1831
Io non osava scriverle finchè non aveva la certezza merito la quale il mio errore può esser riparato,...avendo ora questa certezza oso implorare un perdono di cui la speranza è fondata sull'eccesso della sua paterna tenerezza, su quanto ella ha già fatto per me, e sull'intima persuasione di aver avuto, quando il troppo soffrire mi aveva ridotta a non aver che un'idea sola distinta: il fare qualunque fosse dell'angoscioso mio stato: possa io riacquistare la salute per dedicare la mia vita a provarle che il mio core non ebbe parte nei mali di cui le sono cagione. Forse nella ventura settimana dovremo partire per Genova, deh consenta ch'io parta col suo perdono, esso sarà per me un farmaco salutare, mi darà forza a reggere al lungo viaggio; creda ho avuto molto, ma ho pure molto sofferto...concedete la paterna benedizione a una figlia il cui solo desiderio è di vivere per farle dimenticare le angosce di quest'epoca disgraziata
Angelica Palli

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